mercoledì 16 ottobre 2013

Vanity

Quando uscì Vanity Fair in Italia ero felice come una bambina, ancora ricordo la copertina con la splendida Bellucci. Mi abbonai subito, ricordando la grande qualità delle interviste di Vanity Fair USA, un giornale in cui non si ha paura di dire la verità, di pestare i piedi al potente di turno, quando il potente di turno ha dei limiti.
Ben presto l'innamoramento finì. L'abbonamento non fu rinnovato e pian piano mi ritrovai a comperarlo solo se in copertina c'era qualcuno di interessante. Sempre di meno. Sempre più spesso d'estate, quando avevo voglia di una lettura poco impegnativa sotto l'ombrellone. Vanity Fair era diventato un giornale un pochino migliore da un Chi, ma non di troppo...
Dopo le ultime copertine lo metto decisamente al livello di Chi.
La prima, l'intervista (e copertina) alla Pascale e Berlusconi. Senza le domande scomode che avrebbero dovuto porre, cercando di propinarci la bella favoletta della coppia felice, per dare una ripulita all'immagine della ragazza del Calippo e di un uomo famoso per i suoi successi in campo economico quanto per i suoi festini con escort. Ed ecco che ci propone 11 pagine di foto con la 28enne adorante, il cagnolino scodinzolante e photoshop selvaggio. Ce n'era bisogno? La pagina facebook del giornale ha registrato moltissime lamentele di persone che si dicono contente dell'imminente scadenza dell'abbonamento. E hanno ragione. C'era bisogno di sprecare tanta carta?
Segue la copertina con su Bova,  in cui il popolare attore si presenta come un uomo distrutto da una crisi matrimoniale che dura da due anni e come un padre amorevole che vuole difendere i suoi figli. Di questi giorni l'ira della moglie che fa capire che non difendi i figli pulendo i panni sporchi su un settimanale. Interessante che l'intervistatore, occupato a render un servizioo all'immagine di Bova come nel caso di Berlusconi, non abbia fatto l'unica domanda sensata: c'è un'altra?
Se l'avesse posta avremmo saputo che il marito-coraggio ha una relazione con un'attrice spagnola, incontrata, toh 2 anni fa.
Ora attendo che la suocera, uno dei più grandi divorzialisti d'Italia, si metta all'opera. Non per antipatia nei confronti dell'attore, ma per scarso amore per coloro che ci presentano una loro versione della realtà e si presentano come vittime/eroi della famiglia e hanno +limiti degli altri...

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